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Ambiente e salute

Coronavirus: Dife garantisce le attività di raccolta adottando importanti misure di sicurezza

In osservanza del DCPM dell’11 marzo e successivi, DIFE SpA garantisce la continuità del servizio di ritiro dei rifiuti industriali presso le aziende clienti, in linea con le direttive per il contenimento del Coronavirus

di
Redazione
18 marzo 2020

Il nuovo Coronavirus – responsabile della malattia respiratoria COVID-19 – ha ovviamente messo in allerta le aziende di ogni angolo del pianeta e ognuna si sta organizzando su come meglio affrontare questa inedita situazione.

L’Italia, come ben noto, è una di quelle nazioni che ha subito un impatto piuttosto sostanzioso, ma è corsa ai ripari adottando misure drastiche che, nella migliore delle ipotesi, saranno efficaci nel contenere e risolvere la propagazione del virus sul territorio.

È stato già detto molto ma, essendo un argomento delicato, lo ripetiamo anche in questa sede: le misure contenitive sono quelle che hanno dimostrato una efficacia maggiore nel contrastare questa diffusione, motivo per cui l’Italia ha adottato una sospensione generale delle attività al fine di diminuire il più possibile il contatto sociale tra le persone, ovvero il canale di diffusione principale del virus.

Queste restrizioni naturalmente hanno un impatto nel settore della gestione dei rifiuti industriali. Le aziende che gestiscono i rifiuti sono di fondamentale importanza e non possono interrompere le attività di raccolta, tuttavia le attività di raccolta e gestione dei rifiuti devono proseguire nelle modalità previste dalla legge e dalle regole del buon senso, perché nessuno, in questo contesto, deve essere sottoposto a rischi inutili per la propria salute.

Come già detto in altri comunicati, Dife proseguirà le attività di raccolta adottando importanti misure di sicurezza.

In primo luogo, per tutto il personale non direttamente coinvolto nelle attività dirette, sono state adottate soluzioni di smart working. I lavori degli uffici amministrativi saranno progressivamente spostati in postazione di telelavoro domestiche.

«Già da tempo la nostra società aveva informatizzato molti rami aziendali, dunque il passaggio verso lo smart working remoto è risultato una conseguenza naturale di questo processo – spiega Alessandro Pacini, Responsabile IT di Dife.  L’emergenza ci ha però imposto di correre più velocemente del previsto».

Nel frattempo, gli ambienti aziendali sono stati interdetti a visite esterne. Tutte le riunioni con clienti, partner e fornitori sono state sospese e anche con loro sono state avviate procedure di comunicazione remote, meeting online e telelavoro. Per il personale rimasto è stato imposto l’obbligo di distanza precauzionale ed è stato limitato l’accesso alle aree condivise (cucine, zone relax).

Le operazioni di raccolta e trattamento avvengono senza alcun contatto diretto tra le persone. Sappiamo dalle valutazioni scientifiche che, sebbene il nuovo Coronavirus possa sopravvivere a lungo sulle superfici, queste non appaiono attualmente come il canale di contagio principale, tuttavia in via precauzionale sono state adottate norme comportamentali che riducono al minimo (ed in molti casi a zero) il contatto tra l’operatore ed il materiale raccolto.

L’obiettivo di Dife è, in questo momento, garantire il servizio di raccolta e gestione a tutti i clienti che, per volontà o necessità, debbano continuare la loro attività. Naturalmente ogni novità o variazione dello scenario viene seguita e monitorata con attenzione, e verranno adottate nuove misure tempestive in base ai cambiamenti che dovessero sopraggiungere.

Si tratta di un momento difficile, inedito e storico per tutti noi. Il mondo della produzione è chiamato a fare un grande sforzo per mantenere il giusto bilanciamento tra sicurezza per le persone e sostegno economico alla nostra comunità. È il momento, questo, di essere organizzati, agili e uniti.

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