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Materia Prima Seconda (MPS): una guida completa

Scopriamo le Materie Prime Seconde (MPS), materiali riciclati da scarti che possono essere riutilizzati nella produzione, e i relativi criteri normativi. Si evidenziano i vantaggi economici e ambientali delle MPS, come il risparmio economico e la riduzione dell'impatto ambientale, e le criticità, come la mancanza di standard europei e di politiche incentivanti.

di
Redazione
April 10, 2025

Con le risorse della terra sempre più limitate è stato fondamentale arrivare alla creazione di una nuova materia prima, ovvero, le MPS (Materia Prima Seconda) ovvero quel materiale derivante da un processo di recupero che diventa un input o una nuova materia prima in una produzione uguale o diversa da cui è stata generata. In parole semplici si tratta di scarti recuperati che portano grandi vantaggi da un punto di vista ambientale ed economico.

Differenze fra materie prime seconde e rifiuti

Le Materie Prime Seconde, contrariamente ai rifiuti, sono residui di produzione che al termine di un processo di trattamento, ottengono determinate caratteristiche (elencate nella normativa di riferimento) che permettono il loro utilizzo all’interno di nuovi processi produttivi aziendali.

Mentre i Rifiuti – elementi di cui ci si è voluti disfare o per cui vi sia un particolare obbligo per cui disfarsene – rimangono tali qualora non subiscano processi o trattamenti di recupero che li possono trasformare in nuovi prodotti.

Le materie prime seconde riducono la necessità da parte delle aziende di utilizzare materie prime derivanti da processi di estrazione dannosi per l’ambiente, peculiarità che risulta fondamentale in una realtà in cui la domanda è sempre maggiore rispetto alla effettiva possibilità dell'offerta.

Norme e legislazione

Il testo normativo di riferimento è il TUA (Testo Unico Ambientale) del 2006. Esso stabilisce le caratteristiche affinché un prodotto possa definirsi Materia Prima Seconda (MPS). Tali caratteristiche sono:

  1. La sostanza o l’oggetto devono essere utilizzati per scopi specifici.
  2. Deve esistere un mercato per tale sostanza o oggetto.
  3. L’oggetto deve soddisfare i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispettare la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti.
  4. L’utilizzo dell’oggetto non deve portare a impatti complessivi negativi sull’ambiente.

Altri testi normativi a cui far riferimento sono l’ex art 208 e l’ex art 214/216 riguardante l’autorizzazione e la comunicazione per gli impianti di gestione dei rifiuti e i decreti ministeriali 05.02.1998 n° 161/2002, n° 269/2005 riguardo la normativa tecnica che specifica la procedura di recupero dei suddetti.

Tipologie

Per quanto concerne le tipologie riguardanti le Materie Prime Seconde (MPS), ogni materiale, dopo aver subito uno o più processi di recupero, ha il potenziale per essere classificato come tale. Esistono due grandi distinzioni principali: i rifiuti urbani e i rifiuti speciali.

Nella categoria dei rifiuti urbani rientrano tutti quei materiali provenienti dalle attività domestiche e civili, che possono includere carta, plastica, vetro e metalli. Questi materiali, una volta raccolti e adeguatamente trattati, possono essere trasformati in MPS e riutilizzati in nuovi cicli produttivi.

D'altra parte, i rifiuti industriali o speciali comprendono materiali derivanti da attività produttive, industriali o artigianali, che richiedono processi di recupero più complessi. Questi rifiuti possono includere scarti metallici, residui chimici e altri materiali che, attraverso specifici processi di recupero, possono anch'essi diventare MPS.

In entrambe le categorie, ogni tipo di materiale ha un potenziale di riutilizzo, determinato da processi specifici che consentono il recupero delle loro proprietà utili. Questo approccio consente di valorizzare i rifiuti, riducendo l'impatto ambientale e promuovendo una economia circolare e sostenibile.

Vantaggi e criticità


Innumerevoli sono i vantaggi dell’adozione di materie prime seconde (MPS):

  • Risparmio economico notevole, dato che i rifiuti rappresentano un costo oneroso per il loro smaltimento.
  • Diminuzione della percentuale di rifiuti destinati a incenerimento, discarica, etc.
  • Riduzione dell’impatto ambientale, contribuendo a un ambiente più sostenibile.
  • Creazione di legami e reti per lo sviluppo di simbiosi industriale (qui magari incollare articolo) tra aziende.
  • Soddisfacimento dei bisogni green dei nuovi consumatori, sempre più attenti alla sostenibilità.
  • Minore impatto dei processi di estrazione, riducendo la necessità di estrarre nuove materie prime.
  • Maggior indipendenza dei paesi importatori di materie prime, riducendo la dipendenza dalle importazioni.
  • Nessuna necessità di autorizzazione, è sufficiente il DDT (documento di trasporto).

In questo scenario promettente, però, esistono alcune criticità. Tra tutte, spicca la mancanza di uno standard comune a livello europeo, che comporta difficoltà nella commercializzazione delle MPS in Europa. Oltre a ciò, vi è una carenza nella creazione di politiche pubbliche che incentivino l’utilizzo delle MPS da parte dei consumatori finali.

Infine, i processi di riciclo possono presentare criticità legate agli agenti chimici residui che potrebbero rimanere nelle materie riciclate, rendendole potenzialmente dannose.

Conclusioni

Il mercato delle Materie Prime Seconde (MPS) potrebbe rappresentare un elemento sempre più fondamentale e interessante anche da un punto di vista economico per le aziende.Tuttavia, come osservato, vi è a riguardo un vuoto normativo e, in parte, anche una mancanza di interesse da parte del pubblico riguardo a questo tema specifico dell'economia circolare.

In un tale contesto, appare quindi fondamentale continuare a condividere le conoscenze e a stimolare la creazione di innovazioni e consorzi. Unire sempre più menti e pensieri può aiutare a diffondere questo verbo sostenibile, creando una rete informativa che promuova la normalizzazione delle MPS. Solo attraverso un maggiore impegno nella divulgazione e collaborazione sarà possibile fare delle materie prime seconde una componente sempre più integrato e standardizzato nelle pratiche industriali e commerciali.

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