Nell’ambito della gestione dei rifiuti, uno degli aspetti fondamentali per garantire la sicurezza ambientale e la tutela della salute umana è l’identificazione precisa delle classi di pericolosità dei rifiuti.
Queste classi sono indicate da specifiche sigle, denominate HP (Hazardous Properties), seguite da un numero da 1 a 15, che classificano i rifiuti in base alla tipologia di rischio che rappresentano.
Cos’è la sigla HP e perché è importante?
Le sigle HP sono state introdotte in Italia a partire dal 1° giugno 2015 con il Regolamento Europeo n. 1357/2014, al fine di armonizzare la classificazione dei rifiuti pericolosi a livello comunitario.
Ogni sigla HP indica una particolare caratteristica di pericolosità che il rifiuto può presentare, derivante dalla presenza di una o più sostanze pericolose in grado di causare danni all’ambiente o alla salute umana.
Queste informazioni sono essenziali per la corretta gestione del rifiuto, dalla raccolta al trasporto fino allo smaltimento o recupero. Le caratteristiche di pericolo devono essere obbligatoriamente riportate sul Formulario di Identificazione del Rifiuto (FIR) per i rifiuti pericolosi, oltre che sul registro di carico e scarico della ditta che li produce o gestisce.
L’assenza o l’errata attribuzione della sigla HP comporta sanzioni amministrative rilevanti e può causare gravi problemi nella tracciabilità e sicurezza del rifiuto.
Elenco completo delle classi di pericolosità HP
Ecco le 15 classi di pericolosità riconosciute e le loro principali caratteristiche:
- HP 1 – Esplosivo: rifiuti che possono esplodere o sviluppare gas a velocità tali da causare danni, come rifiuti pirotecnici o perossidi organici esplosivi
- HP 2 – Comburente: sostanze in grado di fornire ossigeno e favorire la combustione di altri materiali.
- HP 3 – Infiammabile: rifiuti che si infiammano facilmente, sia liquidi, solidi o gassosi, inclusi quelli idro-reattivi e aerosol.
- HP 4 – Irritante: sostanze che possono causare irritazioni cutanee o oculari.
- HP 5 – Nocivo: rifiuti tossici per organi specifici a seguito di esposizione singola o ripetuta, o tossici per inalazione.
- HP 6 – Tossico: rifiuti che provocano effetti tossici acuti per contatto cutaneo, ingestione o inalazione.
- HP 7 – Cancerogeno: sostanze che possono causare o aumentare il rischio di cancro.
- HP 8 – Corrosivo: rifiuti che provocano corrosione della pelle o dei materiali.
- HP 9 – Infettivo: materiali contenenti microrganismi o tossine che possono causare malattie.
- HP 10 – Teratogeno: rifiuti che danneggiano la funzione sessuale e la fertilità.
- HP 11 – Mutageno: sostanze in grado di provocare mutazioni genetiche permanenti.
- HP 12 – Liberazione di gas a tossicità acuta: rifiuti che, a contatto con acqua o acidi, liberano gas tossici.
- HP 13 – Sensibilizzante: rifiuti che possono causare sensibilizzazione della pelle o delle vie respiratorie.
- HP 14 – Ecotossico: sostanze che possono causare danni immediati o a lungo termine all’ambiente.
- HP 15 – Rifiuto che non presenta direttamente una delle caratteristiche di cui sopra, ma può manifestarla successivamente.
Perché è fondamentale conoscere le classi HP?
Conoscere e identificare correttamente la classe di pericolosità di un rifiuto è indispensabile per garantire la sicurezza del personale che lo manipola, la protezione dell’ambiente e la conformità alle normative vigenti.
Le aziende come Dife Spa, che gestiscono rifiuti pericolosi, adottano procedure precise per classificare i rifiuti secondo le sigle HP, assicurandosi che ogni fase della gestione — dalla raccolta, passando per il trasporto e il trattamento — avvenga nel pieno rispetto delle prescrizioni di legge. Questo include la corretta compilazione del formulario FIR, l’aggiornamento del registro carico e scarico, e la formazione continua del personale.
Il ruolo dei professionisti nella gestione dei rifiuti pericolosi
Vista la complessità della materia, è fondamentale affidarsi a consulenti e operatori specializzati nella classificazione e gestione dei rifiuti pericolosi. Questi professionisti sono in grado di:
- Valutare la composizione chimica dei rifiuti e individuare le sostanze pericolose presenti;
- Assegnare correttamente la sigla HP;
- Redigere la documentazione obbligatoria e gestire le comunicazioni agli enti preposti;
- Assicurare che tutte le attività siano conformi alle normative nazionali ed europee.
Conclusione
Le classi di pericolosità HP rappresentano uno strumento chiave per classificare e gestire correttamente i rifiuti pericolosi, contribuendo a ridurre rischi per la salute e per l’ambiente. Il loro corretto utilizzo è obbligatorio per legge e determina la corretta tracciabilità e sicurezza del ciclo di vita dei rifiuti.
Riconoscere e applicare le sigle HP con rigore e competenza è quindi un requisito imprescindibile per tutte le aziende e i professionisti del settore, per garantire un sistema di gestione dei rifiuti efficiente, sicuro e rispettoso dell’ambiente.