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Cantieri navali e rifiuti industriali: verso una gestione più efficiente e circolare

Un settore in trasformazione tra normative stringenti, innovazione sostenibile e nuove opportunità per una filiera dei rifiuti più sicura e tracciabile.

di
Redazione
August 8, 2025

La costruzione di una nave implica competenze straordinarie, tecnologie avanzate e un’enorme mole di materiali. Questo significa anche una produzione significativa di rifiuti industriali, spesso difficili da tracciare, differenziare e valorizzare.

Ma oggi qualcosa sta cambiando: il settore navale sta compiendo un passo deciso verso l’economia circolare. E Dife è pronta a raccogliere la sfida.

La regolamentazione specifica per i rifiuti nei cantieri navali

La gestione dei rifiuti nei cantieri navali è sottoposta a un quadro normativo articolato e rigoroso, che assicura il corretto trattamento e smaltimento degli scarti prodotti:

Normative ambientali nazionali ed europee: il Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006) e la Direttiva Europea 2008/98/CE disciplinano la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti industriali e pericolosi.

Rifiuti pericolosi: vernici, resine liquide, imballaggi contaminati, bombolette spray, prodotti chimici, richiedono procedure di omologazione complesse e articolate con tracciabilità garantita dal Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR) e la partecipazione di operatori iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Sicurezza sul lavoro: la normativa (D.Lgs. 81/2008) impone rigorosi standard per la protezione degli operatori nella gestione e movimentazione dei rifiuti, in particolare quelli con rischi chimici o fisici.

Tracciabilità e responsabilità: ogni fase del processo deve essere documentata e controllata, assicurando la trasparenza e la responsabilità ambientale lungo tutta la filiera.

Perché è importante adeguarsi: tra crescita, concorrenza e controlli

Il settore della cantieristica navale è in forte espansione in Italia, con un incremento di commesse e una crescente attenzione all’innovazione sostenibile. In questo contesto, sia i brand che gli operatori sono chiamati ad adeguarsi tempestivamente alla normativa ambientale.

Non si tratta solo di costruire un vantaggio competitivo, ma di evitare sanzioni e responsabilità penali sempre più frequenti in un settore sotto crescente controllo. Più cresce il mercato, infatti, più aumentano le verifiche e con esse il rischio di incorrere in pesanti multe in caso di gestione non conforme.

Affidarsi a un fornitore unico e certificato consente di semplificare ogni fase: dall’omologa iniziale alle analisi, fino alla predisposizione del trasporto verso impianti autorizzati. Un approccio integrato che garantisce conformità normativa, supporto tecnico e tracciabilità, riducendo al minimo i margini di errore.

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