La costruzione di una nave implica competenze straordinarie, tecnologie avanzate e un’enorme mole di materiali. Questo significa anche una produzione significativa di rifiuti industriali, spesso difficili da tracciare, differenziare e valorizzare.
Ma oggi qualcosa sta cambiando: il settore navale sta compiendo un passo deciso verso l’economia circolare. E Dife è pronta a raccogliere la sfida.
La regolamentazione specifica per i rifiuti nei cantieri navali
La gestione dei rifiuti nei cantieri navali è sottoposta a un quadro normativo articolato e rigoroso, che assicura il corretto trattamento e smaltimento degli scarti prodotti:
• Normative ambientali nazionali ed europee: il Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006) e la Direttiva Europea 2008/98/CE disciplinano la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti industriali e pericolosi.
• Rifiuti pericolosi: vernici, resine liquide, imballaggi contaminati, bombolette spray, prodotti chimici, richiedono procedure di omologazione complesse e articolate con tracciabilità garantita dal Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR) e la partecipazione di operatori iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
• Sicurezza sul lavoro: la normativa (D.Lgs. 81/2008) impone rigorosi standard per la protezione degli operatori nella gestione e movimentazione dei rifiuti, in particolare quelli con rischi chimici o fisici.
• Tracciabilità e responsabilità: ogni fase del processo deve essere documentata e controllata, assicurando la trasparenza e la responsabilità ambientale lungo tutta la filiera.
Perché è importante adeguarsi: tra crescita, concorrenza e controlli
Il settore della cantieristica navale è in forte espansione in Italia, con un incremento di commesse e una crescente attenzione all’innovazione sostenibile. In questo contesto, sia i brand che gli operatori sono chiamati ad adeguarsi tempestivamente alla normativa ambientale.
Non si tratta solo di costruire un vantaggio competitivo, ma di evitare sanzioni e responsabilità penali sempre più frequenti in un settore sotto crescente controllo. Più cresce il mercato, infatti, più aumentano le verifiche e con esse il rischio di incorrere in pesanti multe in caso di gestione non conforme.
Affidarsi a un fornitore unico e certificato consente di semplificare ogni fase: dall’omologa iniziale alle analisi, fino alla predisposizione del trasporto verso impianti autorizzati. Un approccio integrato che garantisce conformità normativa, supporto tecnico e tracciabilità, riducendo al minimo i margini di errore.